Tra imminenti epurazioni e appelli all'unità, continua a regnare il caos nello spogliatoio del Chelsea, Andre Villas-Boas per il momento resiste sulla panchina dei blues ma al suo fianco Roman Abramovich ha chiamato due psicologi. L'ultima mossa nelle intenzioni del tycoon russo deve servire per ripristinare un minimo di serenità all'interno di un gruppo lacerato dalle polemiche e sull'orlo di una crisi di nervi.
Lo spogliatoio è ormai diviso in clan, diversi senatori della squadra hanno perso ogni fiducia nel tecnico portoghese, che peraltro dimostra di essere intrappolato più in dubbi che in certezze.
Da qui la decisione del patron, che però almeno per il momento non sembra intenzionato a licenziare l'ex tecnico del Porto. Per il momento comunque si continua con Villas-Boas, affiancato dagli psicologi. Due, uno per lo stesso tecnico invitato a rivalutare il suo operato, eliminando ogni personalismo dalle sue scelte. Perchè una delle accuse che gli sono state mosse è stata proprio di aver privilegiati i nuovi acquisti, meglio se giovani e stranieri, al gruppo storico. Il secondo psicologo avrà invece il compito di ascoltare i giocatori, comprenderne frustrazioni e delusioni per poi ritrovare un terreno comune su cui ricostruire i presupposti di un lavoro comune.
read more...
Lo spogliatoio è ormai diviso in clan, diversi senatori della squadra hanno perso ogni fiducia nel tecnico portoghese, che peraltro dimostra di essere intrappolato più in dubbi che in certezze.
Da qui la decisione del patron, che però almeno per il momento non sembra intenzionato a licenziare l'ex tecnico del Porto. Per il momento comunque si continua con Villas-Boas, affiancato dagli psicologi. Due, uno per lo stesso tecnico invitato a rivalutare il suo operato, eliminando ogni personalismo dalle sue scelte. Perchè una delle accuse che gli sono state mosse è stata proprio di aver privilegiati i nuovi acquisti, meglio se giovani e stranieri, al gruppo storico. Il secondo psicologo avrà invece il compito di ascoltare i giocatori, comprenderne frustrazioni e delusioni per poi ritrovare un terreno comune su cui ricostruire i presupposti di un lavoro comune.