Ronaldo ha annunciato il ritiro dall'attività agonistica nel corso di una conferenza stampa a San Paolo, nella sede del Corinthians. «Come potete immaginare - ha detto il Fenomeno - oggi sono qui per dirvi che chiudo la mia carriera di calciatore professionista. È stata bellissima, meravigliosa ed emozionante, con molte sconfitte ed altrettante vittorie. Non ricordo di essermi fatto un solo nemico».
«Sono emozionatissimo - ha continuato l'ex calciatore - non riesco neanche a parlare. Mi sono reso conto di aver dato il massimo e di essere arrivato al top delle mie potenzialità. Quando ho preso la decisione, mi sentivo come un malato terminale. Adesso, mi sembra che questa sia la prima morte». A 34 anni uno dei più grandi giocatori delle ultimi decenni ha deciso di fermarsi. «Sto chiudendo anticipatamente la mia carriera per alcuni motivi che credo siano importanti. Tutti qui sanno quello che ho passato e tutti conoscono il mio passato. Negli ultimi due anni ho avuto una lunga sequenza di infortuni che mi hanno colpito da una gamba all'altra, da un muscolo all'altro e questi dolori mi hanno costretto ad anticipare il mio ritiro».
Il fenomeno spiega poi il motivo del suo ingrassare. «Quattro anni fa quando ero al Milan ho scoperto che avevo anche un disturbo che si chiama ipotiroidismo. È una cosa che rallenta il metabolismo e per controllarlo bisogna assumere degli ormoni che nel calcio non sono ammessi o non si sposano con il calcio perchè sono doping. Molti si sentono pentiti di aver scritto tante cose sul mio peso, commentato il mio ingrassare -continua il brasiliano- ma io non ho nessun rancore, credo che tutti capiscano cosa sto spiegando nel mio ultimo giorno di carriera».
Il 'Fenomeno' in lacrime ha poi ringraziato la sua ultima squadra il Corinthians e il suo presidente. «Chiedo scusa per non essere riuscito ad incidere nel progetto Coppa Libertadores, qui tutto è stato bellissimo, meraviglioso. Resterò sempre legato a questa squadra in qualunque maniera». «Non mi pento di nulla, ho dato tutto. Volevo fare un ultimo ringraziamento a tutte le squadre in cui ho giocato dal Cruzeiro, al Psv, dal Barcellona all'Inter, al Real Madrid, al Milan e al Corinthians. Voglio ringraziare tutti i giocatori che hanno giocato con me e quelli che hanno giocato contro di me, quelli leali -continua- e quelli poco corretti, gli allenatori con cui ho condiviso le idee o con quelli con cui abbiamo avuto divergenze di opinioni. Ringrazio quelli che mi hanno sostenuto e sospinto, oltre agli sponsor»
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