È lo stesso giocatore nipponico sul suo blog a spiegarlo e ad ammettere di aver portato a Milano (dove «ho appena trovato un nuovo appartamento e sto benissimo») una scorta del popolare condimento della cucina giapponese. «Sono ricche di acido citrico e aiutano a smaltire la stanchezza», si legge sul sito condiviso con altri campioni nipponici come Hasebe e Nakamura.
«Le prendo sempre prima di ogni partita», aggiunge. Nel suo ultimo commento sul blog del primo marzo, quello sulle qualità dell'umeboshi («li compro da un negozio gestito da cinque generazioni») c'è una foto del duomo di Milano: «finalmente sono riuscito a vederlo, è incredibile». Intanto, un produttore di 'prugne salate' della prefettura di Wakayama, a sud di Tokyo, ha fatto suoi i giudizi del calciatore trasformandoli in slogan commerciali: «Ascoltate Nagatomo, mangiate umeboshi contro la stanchezza».
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