Informazione di garanzia notificata al bomber del Bologna Marco Di Vaio: nella vicenda delle targhe dei giocatori rossoblù legate alle targhe handicap, per oltre 40 multe annullate, è stato ipotizzato a suo carico il falso ideologico in atto pubblico commesso da un privato, reiterato più volte (cioè il numero delle contravvenzioni annullate), e la truffa continuata ai danni del comune.
Analogo provvedimento è stato inviato dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini a Marilena Molinari, la disabile titolare del permesso handicap a cui sono associate le targhe dei giocatori. Le multe sarebbero più o meno 45, sono state prese da Di Vaio tra ottobre e dicembre per accessi nella 'Ztl', soprattutto nelle cosiddetta 'T', la zona a ridosso delle Due Torri dove l'ingresso alle vetture è limitatissimo.
In quel periodo Di Vaio non aveva ancora rinnovato la residenza temporanea nel centro di Bologna e aveva cambiato auto da poco (ha una Porsche). Per farsi togliere le multe - secondo l'accusa - avrebbe, insieme alla Molinari, attestato il falso ad un pubblico ufficiale. Avrebbe firmato insieme alla disabile una dichiarazione per ogni multa in cui si sosteneva che aveva accompagnato la Molinari in giro per commissioni. La dicitura era 'Giro in città'. Le dichiarazioni avevano portato nel gennaio scorso all'annullamento delle multe.
Una volta scoppiata la vicenda dei pass disabili, però, Di Vaio, sentito lo scorso 20 aprile dal Procuratore aggiunto Giovannini, aveva ammesso di non aver mai accompagnato per commissioni la disabile al cui documento sono associate le targhe. La stessa Molinari aveva poi riferito nella sua audizione davanti all'aggiunto del 29 aprile di non essere mai stata accompagnata dal giocatore a cui, ammise, aveva poi contribuito a far annullare le multe. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati dalla polizia giudiziaria della polizia municipale del Comandante Di Palma.
Quando dopo la metà di Aprile scoppiò il caso dei pass, Di Vaio aveva ricevuto da poco il Nettuno d'Oro, riconoscimento che viene attribuito dal Comune agli uomini simbolo della città di Bologna. Lo aveva restituito in Comune il giorno dopo l'interrogatorio in Procura. In tutto i rossoblù con la targa associata ai permessi disabili sono otto, tra cui il portiere della nazionale Viviano.
Oltre al permesso della Molinari alcune targhe sono risultate associate ad altri permessi: a quello dovuto ai postumi di un incidente della madre della disabile, a quello di una anziana conoscente di Marilena Molinari, a quelli di un 96enne e di un 90enne. Nelle targhe dei giocatori gli investigatori si erano imbattuti facendo lo screening di tutti i permessi handicap, nel corso di un'inchiesta nata dopo che una giovane, a bordo di una Smart che esponeva il permesso handicap, venne fermata e non fu in grado di giustificare il contrassegno. In quel filone d'inchiesta ci sono quattro indagati, e per tre di loro è ipotizzata la corruzione.
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