Il Palmeiras rischia di non poter prendere Ronaldinho per 'colpa' della Fiat. Eppure in questi giorni era stato proprio il club fondato dagli italiani di San Paolo a presentare l'offerta economicamente più importante al n. 80 del Milan ormai deciso a tornare in patria.
A coprire le spese avrebbe provveduto un gruppo di sponsor, trovati dalla dirigenza 'palmeirense' e dal mediatore calcistico Roberto Tadeu (che proprio ieri ha incontrato a Rio il fratello-procuratore di Ronaldinho, Roberto de Assis) ma, secondo quanto ha scoperto il quotidiano 'A Folha de Sao Paulo', il più diffuso del Brasile, il progetto rischia di andare a causa dell'accordo di sponsorizzazione che lega il Palmeiras alla Fiat.
Le aziende interessate avrebbero finanziato l'operazione-Dinho in cambio di spazi sulla maglia del 'Verdao', ma l'accordo Fiat-Palmeiras, secondo quanto scrive 'A Folha', stabilisce che sulle casacche dei biancoverdi non possano esserci altre scritte pubblicitarie oltre a quella dell'azienda torinese che in passato, in Brasile, ha messo il suo nome anche sulle divise dell'Atletico Mineiro e del Bahia.
Unica eccezione è il piccolo spazio che il Palmeiras potrebbe 'affittare' sulle due maniche delle sue maglie, ma che non consentirebbe di coprire la spesa di 1,3 milioni di reais (circa 580mila euro) mensili che il Palmeiras aveva offerto a Ronaldinho. Quindi c'è il fondato rischio che, se la Fiat non accetterà di rivedere il contratto, 'Dinho' al Palmeiras rimanga un sogno, nonostante le insistenze del tecnico Luiz Felipe Scolari che vorrebbe ad ogni costo riavere il milanista ai suoi ordini, come ai tempi del Mondiale vinto dal Brasile nel 2002
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