Segna con la mano, l'arbitro non si avvede della irregolarità e gli accorda il gol ma con un gesto di grande lealtà sportiva si autoaccusa ed evita una ingiustizia sportiva che avrebbe alterato l'esito finale della partita.
Protagonista di questo ammirevole gesto è Cristian Cassioli, 33 anni capitano del Bassiano, compagine del girone D del campionato di Promozione laziale. Al 28' del secondo tempo, nel corso del derby in provincia di Latina con i cugini della Vis Sezze in vantaggio 1-0 sul campo dei rivali, Cassioli ha realizzato il gol dell'1-1 fra l'entusiasmo del pubblico di casa.
L'arbitro, Di Matteo di Roma, ha indicato il centrocampo, ignorando le proteste degli ospiti. Senza pensarci su Cassioli si è avvicinato al direttore di gara per sottolineare che aveva fatto gol di mano.
A quel punto la rete è stata ovviamente annullata e il gioco è ripreso con una punizione. Il risultato alla fine non è cambiato e il Bassiano ha perso il derby per 1-0. Una sfida questa molto sentita fra gli sportivi della zona, ma il capitano con questo gesto ha vinto una partita decisamente più importante quella della correttezza che ogni atleta dovrebbe avere sempre.
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