Una bella bevuta dopo la partita fa «parte della cultura inglese» ammette Roberto Mancini, una consuetudine che però non lo convince. «Non capisco i calciatori che bevono fino a stordirsi - ha detto l'allenatore del Manchester City, secondo quanto riporta il sito del Guardian - In Italia non abbiamo una cultura del bere in questo modo. Se vogliamo fare festa, preferiamo uscire con una donna che attaccarci alla bottiglia. Uscire con una donna è quello che io preferisco dopo una partita, e dico la stessa cosa ai miei giocatori: meglio una donna che un drink».
L'ex allenatore dell'Inter ricorda ancora che, quando arrivò per la prima volta in Inghilterra, una decina di anni fa, per giocare nel Leicester, rimase molto sorpreso dal comportamento dei suoi compagni dopo ogni match o anche dopo gli allenamenti: «Andavamo direttamente dal campo di gioco al pub e loro bevevano non so quante birre».
Alla richiesta di commentare la recente avventura alcoolica di Joe Hart, portiere del suo City, in un bar, Mancini mette in guardia dagli eccessi giovanili: «Quando sei giovane, ti senti di poter fare qualsiasi cosa e forse per un giocatore nei suoi primi vent'anni è facile recuperare le forze dopo un'ubriacatura. Ma quando hai 28 o 29 anni cominci a pagare il prezzo»
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