L'agenzia di Stato iraniana Irna condanna l'adesione dei vertici dell'As Roma alla campagna contro la lapidazione di Sakineh, giudicata una «interferenza», e annuncia un mese di boicottaggio delle notizie sulla squadra di calcio italiana. I vertici del club «hanno dato sostegno alla donna iraniana (Sakineh, ndr) condannata dal sistema giudiziario, aprendo un nuovo capitolo di interferenza politica negli affari sportivi» ispirato dagli Stati Uniti, scrive l'Irna.
Ieri, il capitano giallorosso Francesco Totti ha fatto recapitare in Campidoglio due dozzine di rose rosse da deporre sotto la foto di Sakineh. Accanto alle rose del numero 10 della Roma, sono stati deposti altri due fasci di fiori inviati dalla presidente del club Rosella Sensi, che ha scelto gladioli rosa, e dalla società, che invece ha donato lilium arancioni.
«Questo gesto - prosegue l'Irna - arriva mentre le istituzioni sportive internazionali come la Fifa ed il Cio hanno sempre sottolineato l'indipendenza dello sport e minacciato boicottaggi nel caso in cui i governi interferissero negli affari sportivi». Secondo l'agenzia iraniana, i funzionari dello sport italiano «farebbero meglio, invece di interferire nelle questioni politiche, a guardare alle violazioni dei diritti umani in alcune nazioni europee».
L'Irna annuncia quindi il boicottaggio per un mese delle notizie sulla squadra, con un articolo sul proprio sito in cui campeggia il logo della Roma. I legami tra il calcio italiano e quello iraniano sono sempre stati buoni: lo scorso anno una delegazione di Teheran è arrivata in Italia per studiare il nostro calcio, una fase che i media hanno definito «diplomazia del pallone».
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