mercoledì 18 agosto 2010

CINA: PICCHIA COMPAGNO DI SQUADRA PER AVER GIOCATO MALE, SOSPESO DAL CLUB

Lo Shandong Luneng, club di serie A cinese, ha punito il suo ex capitano Jiao Zhe, reo di aver insultato e picchiato un compagno al termine di una partita, con l'esclusione dalla prima squadra, la sospensione dello stipendio e una multa di 30.000 yuan (circa 3.500 euro).
Lo hanno reso noto oggi i media locali. Jiao, 29 anni, ex nazionale, ha aggredito nello spogliatoio lo scorso fine settimana il giovane difensore Zhang Chi dopo che la loro squadra aveva vinto a Chongqing per 2-1.
«Non è solo questione di espellerlo e poi richiamarlo. Stavolta dobbiamo dargli una lezione, non posso dire quando (l'esclusione) finirà», ha detto l'allenatore del club, Han Gongzheng, al Quotidiano della Gioventì di Pechino.
Secondo il sito Sohu.com, Jiao, terzino destro, se l'è presa con Zhang accusandolo di aver giocato male, ed ha considerato il suo silenzio una mancanza di rispetto. L'ex nazionale non è nuovo a intemperanze. L'anno scorso - precisa Sohu.com - fu privato della fascia di capitano per aver insultato i tifosi, mentre all'inizio di questa stagione è stato escluso per diverse partire per aver contestato l'allenatore e picchiato suoi compagni in allenamento.
Da qualche anno anche in Cina ha cominciato a diffondersi la violenza nel calcio, sia in campo sia fuori. Tra gli esempi più recenti: nello scorso fine settimana, dopo il pareggio per 1-1 tra Hangzhou Greentown e Shanghai Shenhua, i tifosi delle due squadre se le sono date di santa ragione. Nella gigantesca rissa - afferma un sito di supporter Shenhua - vi sono stati «centinaia» di feriti. Mentre nel derby di Dalian una donna è scesa fin dagli spalti per picchiare l'arbitro con calci e pugni
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